Presentata l’ultimissima guida Gambero Rosso alle migliori Pizzerie d’Italia.
Quando la Pizza diventa riscatto.
Il 1° Luglio alla Città del Gusto di Nola, le autorità del settore si sono riunite per celebrare il lieto evento.
Un’occasione per riflettere sulle risorse del nostro Paese, e soprattutto del Sud Italia.
Molto imponenti le dichiarazioni del Presidente Paolo Cuccia e di tutti coloro i quali hanno dato il loro prezioso contributo a favore della tutela e alla riscoperta di un alimento famoso in tutto il mondo, ma che trova nella Campania la sua massima espressione a livello artistico e scientifico, oltre che gastronomico.
State tranquilli, cari follower, prima di raccontarvi la mia personale esperienza vi dico chi sono stati i vincitori ( ma solo quelli Campani, per il resto comprate la guida:P)
Fonte Scattidigusto.it
PIZZA NAPOLETANA
I maestri della pizza napoletana curano e realizzano il proprio prodotto secondo lo stile e la tradizione della grande arte partenopea
CAMPANIA
Pepe in Grani – Caiazzo (CE)
Da Attilio alla Pignasecca – Napoli
La giornata parte con gli interventi dei partecipanti, e devo dire che ho apprezzato molto l’impegno a riguardo della Pizza come riscatto Economico e non solo Sociale per la nostra martoriata terra.
Devo confessarvi, però, un peccato: finito il convegno si è passati a una degustazione di pizze appena sfornate e lavorate dai maestri premiati, è li’ che ho provato il massimo piacere.
Sarà stato il rosato che rendeva tutto piu’ succulento? non lo so. Vi posso solo dire che se non siete mai stati in una delle Pizzerie premiate, vi consiglio di farlo appena possibile.
Personalmente ci sono stato in tutte, tranne Massè, e ammetto che i miei preferiti restano Sorbillo e La Notizia ( del nostro amato e coccolato Enzo Coccia).
Prima di salutarvi un’ultimo consiglio. La Città del Gusto di Napoli ha attivato i corsi di “Professione Cuoco” e in un periodo di crisi economica cosi’ acuta, sembra una soluzione tanto semplice quanto non presa in considerazione da noi giovani: Beh, facciamolo;)
Come dice il mio Professore Marino Niola, grande Antropologo dell’alimentazione e soprattutto ottima forchetta: “La Pizza è un software adattabile a tutti i tipi di hardware”… un’oscuro vaticinio o tanto fiuto?
Lo lascio scoprire a voi,
a presto by Chef Smile
“Anche quest’anno l’elegante Palazzo Caracciolo di Napoli è stato protagonista del Wine Party di gala che si inserisce nel circuito Wine&Thecity, il “Fuori salone” di Vitignoitalia che mette insieme la cultura del buon bere con la moda, il design, la musica e l’arte.”
Qui trovate un bel foto-resoconto con tanto di piatti gourmet di grandi chef;)
Ringrazio la mia collega Roberta Di Guida per la segnalazione.
Lo dico subito: il supermercato non è (ancora) un buon posto dove comprare birra. Certo, le eccezioni non mancano e catene come Coop, Esselunga, Iper o altri centri di grosse dimensioni offrono a volte prodotti birrariamente interessanti mischiati al marasma delle birre industriali sempre più camaleontiche. L’appassionato non ha problemi a capire subito di aver avuto fortuna e si riempie il carrello di Saison Dupont in offerta, ma il consumatore normodotato come fa ad orientarsi davanti ad uno scaffale? Ecco alcuni semplici consigli per cercare di limitare i danni.
1) Non avrai altra birra se non in bottiglia. Dimentichiamoci lattine e fustini, per bere bene dobbiamo rivolgerci al vetro. E possibilmente vetro scuro, perché adatto a preservare la birra. Quindi facciamo fuori anche le bottiglie trasparenti. E anche il lime…
2) Non siamo all’isola dei famosi. Scartiamo le marche di cui abbiamo visto la pubblicità in tv: quelle con la bionda mozzafiato, i secchielli del ghiaccio o la birra bevuta a canna. Se non sei esperto conosci, probabilmente, solo marche famose. E marche famose vuol dire industria: belle e senz’anima. E no, la birra che beveva il nonno ormai non esiste più. Quella marca è diventata una budget line di qualche multinazionale. Niente amarcord, proseguiamo.
3) Leggere è importante. L’etichetta di una birra a volte ci può aiutare molto: per prima cosa leggiamo gli ingredienti (anche se stanno iniziando a scomparire… viva la sincerità). Come non ci piace leggere “al gusto di frutta” perché noi vogliamo la frutta vera, così vogliamo il malto d’orzo, il frumento, la segale o l’avena. Non mais o riso che sono succedanei di minore qualità, e sintomo di birra a produzione di massa. Leggiamo poi dove è prodotta la birra e da chi: se il produttore è una sigla-codice-fiscale e lo stabilimento di produzione può essere in diverse nazioni allora la spia “Birra da evitare” lampeggia selvaggia.
4) Non facciamolo strano. Saltiamo a pié pari le birre “esotiche”; giapponesi o giamaicane in etichetta spesso sono prodotte in Europa su licenza.
5) Non essere Zio Paperone. Spesso la birra buona costa un po’ di più. Se un litro di birra costa meno di un euro sullo scaffale… ci siamo capiti, no?
6) Roulette belga. Spesso le birre buone che si trovano al supermercato vengono dal Belgio: Trappiste e Dupont per cominciare, ma anche Achuffe o Duvel possono regalare più soddisfazioni di una Peroni. Purtroppo però anche le trappole migliori sono (o sembrano) belghe. Evitate diavoli o demoni vari, pirati, abbazie e monaci ignoti, anche perché spesso scoprirete che sono tutti prodotti da un’unica azienda.
7) La sperimentazione porta alla perfezione. Buttate nel carrello bottiglie a voi ignote. A casa provatele e cercate di capire se hanno un gusto identificabile, se vi soddisfano e se, in fondo, vi piacciono. Avrete così un’idea più concreta dei vostri gusti e, si spera, vi lancerete verso un pub (magari uno di quelli buoni…) per salire di livello.
Alla fine, inutile fare sofismi: se a voi una Forst Sixtus piace, bevetela di gusto. Ma un giorno, quando berrete una BiBock sentirete una differenza di cui, difficilmente, potrete poi fare a meno.
Vuoi deliziare sempre con il meglio i tuoi ospiti?
Credi che sia essenziale fornire loro il giusto sprone a vivere con giovialità il tuo party?
Beh..si parte proprio da qui…dalla tavola.
E come parlare della tavola senza la mozzarella?
Impossibile, infatti non poteva mancare la nostra strenua difesa, nei confronti di un prodotto tipico della nostra terra, dal sapore ineguagliabile.
Sceglila per i tuoi eventi, che sia di bufala e di origine protetta, e stregherai i tuoi ospiti.
Gustatevela:
E’ lei la vera star!
Iscriviti a Hopesocialentertainment per avere altre ricetti, rispettose del territorio, e dei sapori che formano la nostra identità;)
La frittata mi piace e molto in ogni variante, alta, bassa, farcita, alle verdure, al forno, in padella…insomma qui ve ne propongo una variante…”sfiziosella”: gli spiedini con verdure.
Dosi: per 6 persone
Tempo di preparazione: 60′ (compreso il tempo di cottura della frittata)
Difficoltà: facile
Ingredienti
6 uova
100 ml di latte
1 cucchiaio di farina
6 pizzichi di sale
1 cucchiaino di erba cipollina
1 cucchiaino di lievito per dolci
un po’ di rughetta
12 pomodorini ciliegina
sottilette o provola tagliata a fette molto sottili
olio extravergine di oliva
Procedimento
Iniziate preparando la frittata, con una frusta sbattete le uova con il sale, aggiungete la farina setacciata a pioggia e il latte, in ultimo l’erba cipollina e il lievito. Versate la frittata in una teglia del forno foderata con carta forno e unta con un po’ di olio di oliva, (ovviamente potete anche friggerla in padella) e…
Vuoi deliziare sempre con il meglio i tuoi ospiti?
Credi che sia essenziale fornire loro il giusto sprone a vivere con giovialità il tuo party?
Beh..si parte proprio da qui…dalla tavola.
E come parlare della tavola senza la mozzarella?
Impossibile, infatti non poteva mancare la nostra strenua difesa, nei confronti di un prodotto tipico della nostra terra, dal sapore ineguagliabile.
Sceglila per i tuoi eventi, che sia di bufala e di origine protetta, e stregherai i tuoi ospiti.
Gustatevela:
E’ lei la vera star!
Iscriviti a Hopesocialentertainment per avere altre ricetti, rispettose del territorio, e dei sapori che formano la nostra identità;)
Aperi-Smile: Cannolo croccante di prosciutto di San Daniele con spuma di formaggio Grana Padano – confettura di fichi e limoni canditi Ingredienti per 4 persone:
8 fette di Prosciutto di San Daniele
200 gr di formaggio Grana Padano grattugiato
350 ml panna fresca 36% m.g
100 gr latte
Pepe bianco
1 bulbo di cicoriette
Sale
Olio Extra Vergine D’Oliva
Confettura di fichi
2 limoni
200 gr Acqua
120 gr zucchero
Preparazione
Pela il limone e tagliane la buccia a julienne. Sbollenta la zeste in acqua in ebolizzione. Ripeto l’operazione due volte.
A parte, prepara lo sciroppo con acqua e zucchero e uniscilo alla zeste. Lascia macerare in frigo.
Per il cannolo:
Avvolgi le fettine di prosciutto intorno ad un cilindro di cannolo e fallo seccare in forno ad una temperatura di 70 gradi per circa un’ora; in alternativa cuoci le fette di prosciutto nel microonde per circa 30* alla massima potenza. Estrai e dai subito la forma cilindrica.
Per la spuma:
Scogli a bagnomaria il formaggio Grana Padano con il latte e 50ml di panna e pepe, passa al colino, lascia intiepidire ed aggiungi la restante panna. Versa il liquido ottenuto in un sifone da pasticceria e carica.
Chef Smile pensa a tutto..
Se non hai il sifone prepara la mousse come segue:
200 gr Formaggio Grana Padano Grattugiato
150 ml panna fresca
50 gr pane cassetta tostato
10 ml e.v.o.
Pepe
300 ml panna fresca semi-montata
Metti tutti gli ingredienti in un cutter Ed amalgamare bene. Completa incorporandovi la panna semimontata, versa un sacco da pasticceria e riponi in frigo fino all’utilizzo.
Riempì i cannoli una volta raffreddati con la spuma o con la mousse.
Servi i cannoli adagiandoli sulla confettura di fichi e completa con le cicoriette appena condita, precedentemente tagliate, e le zeste di limone candito.
Ora siete pronti per stravolgere i vostri ospiti! Tradizione e innovazione unite per rendere il vostro evento davvero di alto livello.