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“Le Iene”: Scoperta cura al tumore o grande Bufala? Ecco la verità sulla dieta Vegana.

Eliminare le proteine dalla dieta alimentare per smettere di alimentare il tumore e farlo scomparire.

Le Iene cura al tumore dieta vegetali Vegano Italia 1 AntonioLa testimonianza, con tanto di prove, risuona come una bomba e rimbalza sul web dopo il servizio de “Le Iene” su Italia 1.

Le Iene cura al tumore dieta vegetali Vegano Italia 1 Antonio

La storia di Antonio che adottando un regime alimentare di stampo “Vegano” (quindi con verdure, meglio se crude ed escludendo carni e formaggi) riesce a sconfiggere il suo tumore al cervello.

Come avvalorato dalla Dottoressa Michela De Petris, Medico Chirurgo specializzata in  nutrizione oncologica,  intervistata durante il servizio da Trincia. (Che potete rivedere a questo link: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/443273/trincia-alimentazione-e-malattie.html)

Dottoressa Michela de pietris nutrizione oncologica  Le Iene cura al tumore dieta vegetali Vegano Italia 1 Antonio

Ma la notizia è attendibile?
Diciamo di si.
O meglio, che un’alimentazione corretta fa sempre bene. Sempre. E nel caso di patologie particolari, mangiare verde può davvero aiutare.

Ancel Keys Le Iene cura al tumore dieta vegetali Vegano Italia 1 Antonio Come dimostrato ampiamente da anni dall’Americano Ancel Keys.
Con i suoi studi sulla dieta Meditteranea ( da poco proclamata patrimonio immateriale dell’umanità grazie all’Unesco, e che si differisce dalle altre proprio per l’elevato consumo di verdure a scapito di carni e formaggi) la comunità scientifica, dapprima incredula, ha, ormai accettato la centralità dell’alimentazione in un percorso di cura.
L’elisir della lunga vita esiste, e si trova sulle nostre tavole.

Dieta mediterranea patrimonio immateriale dell' UNESCO Dottoressa Michela de pietris nutrizione oncologica  Le Iene cura al tumore dieta vegetali Vegano Italia 1 Antonio  E se deve essere riconosciuto un merito a “Le Iene” non è quello della scoperta, ma quello della divulgazione.
Con la solita capacità di unire intrattenimento e Impegno sociale.

Mostrandoci alcune ghiottonerie, dimostrando come si possa provare piacere anche senza restare carnivori.


Pur ammettendo che nel mio caso specifico, accetto il consiglio, mi adeguerò, ma una buona fetta di carne non la abbandonerò mai. Mai.

Un saluto cari Smile, vi aspetto presto ancora su Hope;)

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Stamina, morta bimba che aveva vinto ricorso. Vannoni: “Prima vittima della nuova legge”

Noi di hope crediamo che l’etica imponga una riflessione a riguardo delle staminali. Ancora una vittima che si sarebbe potuto evitare se non fosse stato per la miopia Italiana.
Eccovi il testo integrale dell’articolo a riguardo che ho trovato su Www.Repubblica.it

“Era affetta da Sma1 e l’8 aprile aveva avuto l’ok del giudice a proseguire le cure. Il presidente della fondazione: “I familiari sono intenzionati a denunciare il ministero della Salute e gli Spedali Civili di Brescia”. Associazione Luca Coscioni: “Non bisogna alimentare false speranze. Intervenga L’Agcom per evitare disinformazione”
ROMA – “Lo scorso 2 giugno è morta una bimba affetta da Atrofia Muscolare Spinale (Sma1) che lo scorso 8 aprile aveva vinto il ricorso per potersi sottoporre alle terapie con il metodo Stamina”. Lo afferma il presidente di Stamina, Davide Vannoni, riferendo che la piccola era “quartain lista di attesa” agli Spedali Civili di Brescia. La piccola, riferisce Vannoni, si è spenta per una crisi respiratoria e la famiglia “è intenzionata a denunciare gli Spedali Civili di Brescia e il ministero della Salute perché si profila l’omicidio volontario”.

Per Vannoni si tratta “del primo morto causato dalla legge” sulle staminali approvata a fine maggio. “Il Parlamento – spiega – ha approvato una legge che prevede una sperimentazione, ma contemporaneamente c’è un’altra legge, la Turco-Fazio, che permette terapie compassionevoli, sulla base della quale i genitori della piccola Sofia avevano vinto il ricorso” lo scorso 8 aprile.

“Sono passati due mesi – osserva Vannoni -. Con il primo testo del Senato la piccola poteva essere curata subito. Così si sono invece allungati i tempi e speriamo che non sia la prima di una lunga serie”. Si tratta, per Vannoni, “di persone che non hanno tempo di aspettare. Così si crea un corto circuito che coinvolge bambini ed adulti e non è più una diatriba tra Vannoni e gli scienziati”.

Il presidente di Stamina precisa: “Non vogliamo strumentalizzare, ma ci sono centinaia di famiglie che stanno vincendo i ricorsi e con un ordine del giudice hanno un diritto acquisito che non può essere violato dallo Stato. Sono casi di urgenza per terapie compassionevoli. Dall’8 aprile al 2 giugno era comunque già passato troppo tempo”.

Quanto alla sperimentazione del metodo stamina, ancora Vannoni precisa che non c’è stato alcun contatto ufficiale con il nuovo ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Abbiamo mandato una raccomandata al ministro Lorenzin ribadendo la disponibilità alla sperimentazione – aggiunge il presidente di Stamina -. Speriamo non si perda tempo e non si cerchino scuse per non seguire la volontà del Parlamento”.

“Ci sembrerebbe strano – osserva Vannoni – che ora non ci facessero fare la sperimentazione, ma ci aspettiamo di tutto. Abbiamo mandato anche via posta certificata al ministero e all’Istituto Superiore di Sanità una lettera con tutti i nostri contatti, compreso il mio numero di cellulare, e aspettiamo che ci contattino con delle indicazioni precise”. Facciano in fretta perché “già non c’è più tempo per cominciare il primo luglio”.

Il padre della bambina conferma: “Prenderò provvedimenti contro l’ospedale e il ministero”. La piccola si chiamava Sophia Maria. Il papà, 43enne di Bracciano, l’ha vista morire il 2 giugno, ad appena sei mesi di vita. “Le cure compassionevoli, ci sono, vanno date a tutti. Un genitore, una persona, non può essere costretta a fare ricorso al giudice del lavoro, cosa c’entra? Ma ancora prima serve la prevenzione”.

E spiega: “La legge permette la fecondazione assistita solo alle coppie sane, non prevede lo screening genetico. Cosa possiamo fare ora io e mia moglie, che vorremmo avere figli? Ora infatti sappiamo che siamo portatori sani della malattia che ha ucciso mia figlia. E che dovremo fare? Senza poter fare una prevenzione, uno screening genetico, l’incubo non finirà mai”.

“Noi non sapevamo di essere portatori, nessun caso in famiglia, nessun medico ci ha detto che comunque con un test genetico lo avremmo saputo – racconta ancora il papà di Sophia Maria -. Lo avremmo fatto comunque. E’ la seconda causa di morte per i bambini sotto l’anno di età, un caso su 40 di portatori sani nel mondo. Fortuna o sfortuna non l’accetto, non si gioca con la vita delle persone. Non è solo una battaglia sulle staminali, serve prevenzione. A disposizione, di tutti. Bisogna fermare queste morti”.

Sul caso interviene anche Maria Antonietta Farina, presidente onorario dell’associazione Luca Coscioni: “Sul metodo Stamina la comunità scientifica ha espresso pesanti riserve e gravi perplessità che non possono essere ignorate”, dice Farina. “Non bisogna alimentare false speranze, destinate a dolorosi e frustranti fallimenti”. Per poi far notare come “lo strazio provocato dalla morte di una bimba affetta da atrofia muscolare spinale non può che essere accolto da un mesto e rispettoso silenzio. Dobbiamo tutti interrogarci e riflettere, senza abbandonarci in pretestuose speculazioni e recriminazioni”.

“Il professor Vannoni – aggiunge – in queste ore parla di ‘primo morto causato dalla legge sulle staminali’. È un terreno nel quale non intendiamo seguirlo; riteniamo sia urgente e necessario iniziare un dibattito su ciò che è accaduto, sul modo che si è seguito e ancora si segue per ‘informare’ o meglio, per non informare. Telegiornali e trasmissioni di approfondimento hanno omesso di riferire le posizioni della comunità scientifica ed è venuto meno ogni principio di completezza, obiettività, imparzialità. Credo ci sia materia per un intervento da parte dell’Agcom che anzi avrebbe dovuto già da tempo intervenire e sanzionare la parzialità del modo in cui i media televisivi hanno dato conto della vicenda”.”

Fonte:
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/06/05/news/stamina_morta_bimba_che_aveva_vinto_ricorso-60422534/

Per gli altri articoli a riguardo eccovi il link: wwww.hopesocialentertainment/tag/staminali

Insieme c’è la faremo!

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Metodo Stamina: storia di un caso mediatico

Molte associazioni, come la nostra “Bavolina”, si occupano di sensibilizzare le persone riguardo il tema pro staminali, per mobilitare l’opinione pubblica. Eccovi un riassunto delle vicende degli ultimi anni, opera de “Le Iene” compreso.Insieme ce la faremo!

Il Blog di Beatrice Guarrera

sofia
La vicenda che riguarda le terapie messe a punto dalla Stamina Foundation è diventata un caso mediatico senza precedenti in Italia. Che ruolo avranno giocato le pressioni dei media nel processo di approvazione della sperimentazione su questo tipo di cure? Da mesi, infatti, in giornali e programmi televisivi è in corso un acceso dibattito sulle terapie a base di cellule staminali mesenchimali, usate con il metodo Stamina dal Prof. Davide Vannoni. C’è dietro solo la determinazione di genitori che vogliono a tutti i costi curare i propri figli oppure è stato un caso montato dai giornalisti?

A far emergere la questione erano stati alcuni servizi del programma di Italia Uno, Le Iene. La Iena Giulio Golia aveva raccolto storie di bambini come Sofia di Firenze, Gioele di Marsala e Celeste di Venezia, affetti da malattie neurodegenerative per le quali non ci sono ancora cure specifiche. I genitori dei bambini…

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Staminali: altri 600 pazienti fanno ricorso

Buona notizia riguardo le Cellule Staminali. Avanza un esercito di ricorsi.
«Ad oggi – afferma il presidente di Stamina – sono circa 18.000 i malati che ci hanno contattato. Tra questi, abbiamo per ora esaminato 600 richieste. Sono i casi più gravi e urgenti»

Parole a Colori

Protocollo Stamina: avanti tutta, ma servono paletti sulla sperimentazione

1In attesa che parta, dal primo luglio, la sperimentazione sulla terapia con cellule staminali secondo il protocollo “Stamina”, altri 600 malati sono pronti a presentare ricorso ai giudici del lavoro per ottenere la cura. Si tratta, spiega  il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, di pazienti gravi. «Il timore di molti malati è di rimanere fuori dalla sperimentazione prevista dal decreto appena approvato».

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Pescivendoli “furbetti”. Le “insidie” di pesci e crostacei e i trucchi per riconoscere i prodotti veramente freschi nel servizio di Golia

Ecco il link del video delle Iene direttamente dal sito della Rai, dove Giuglio Golia ci aiuta a difenderci da truffe, e ci da consigli utili riguardo l’acquisto del pesce fresco.

Servizio Giulio Golia le iene truffa pesce
Clicca sull’immagine per vedere il video del servizio di Giulio Golia.

Le Iene – Golia: Non farsi fregare in pescheria

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Pescivendoli “furbetti”. Le “insidie” di pesci e crostacei e i trucchi per riconoscere i prodotti veramente freschi nel servizio di Golia.

La iena “Golia”, con l’aiuto di Marzia, un’amica pescivendola, svela in questo servizio le “magagne” legate alla vendita dei prodotti ittici e ci mostra come spesso i rivenditori mentano sulla freschezza e su altre caratteristiche del pesce che acquistiamo.

Il tonno, per esempio, venduto come “tonno rosso del Mediterraneo”, in realtà può essere di una qualità differente, come il “pinne gialle” pescato nell’Oceano Indiano. Qui i tonni vengono pescati, lavorati in alcuni stabilimenti locali (ad esempio nello Sri Lanka), confezionati e congelati in attesa di essere spediti in Europa.

Accade perciò che un prodotto possa arrivare sui banchi delle nostre pescherie anche dopo sei mesi e venir venduto come fresco e con prezzi nettamente inferiori (nel caso del tonno, con una differenza di circa dieci euro in meno). Questo perché ad incidere sul prezzo non è di solito la provenienza del prodotto, bensì la sua freschezza: un pesce pescato a molto chilometri di distanza dal luogo di vendita costerà molto meno di uno pescato nelle vicinanze perché sarà, infatti, molto meno fresco.

Marzia mostra a Golia le differenze fra un pesce appena pescato e un altro meno fresco: nel primo caso l’occhio sarà lucido e la pupilla ben definita, le branchie di colore rosso vivo. E se vogliamo distinguere un tonno fresco da uno decongelato, basterà guardare la colorazione (più sbiadita nelle carni decongelate) e controllare la presenza della pelle (il pesce decongelato ne è stato privato durante la lavorazione).

Da non sottovalutare, la pericolosità per la salute rappresentata da certi conservanti per prolungare la freschezza dei crostacei: i cosiddetti solfiti, che molti pescivendoli purtroppo negano di utilizzare, possono scatenare reazioni e perfino uno shock anafilattico nei soggetti allergici.

Particolarmente insidiose sono poi le larve che si annidano all’interno di certi pesci, come le alici, e che rendono la cottura di fondamentale importanza, nonostante le rischiosissime rassicurazioni di certi pescivendoli secondo i quali il prodotto è talmente buono e fresco da poter essere consumato crudo.

Fonte:
http://tv.befan.it/le-iene-golia-non-farsi-fregare-in-pescheria/

Guarda anche il video Di “Striscia la Notizia” allo stesso riguardo:
http://hopesocialentertainment.com/2013/05/30/striscia-la-notizia-svela-le-truffe-al-mercato-del-pesce/

 

Avevamo già parlato dell’iniziativa “Buon Pescato Italiano” di cui vi allego il link:
http://hopesocialentertainment.com/2013/04/24/comunicato-stampa-buonpescato-italiano-tappe-a-napoli-il-29-ci-siamo-anche-noi/

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Allora siamo proprio…disonesti!!

Il tema della sanità in Italia e’ molto controverso. Seguiamo “le Iene” nei loro servizi. Crediamo in fondo che se si desse una spinta alle cellule staminali, il potere delle case farmaceutiche e di tutta la filiera collegata, comprese le farmacie, potrebbe avere meno liberta’ di fare “il bello e il cattivo tempo” concedendoci di uscire dal circolo vizioso delle “cure truffa”. Hopesocialentertainment.com crede che anche questa sia informazione. Utile, e fruibile in tv, grazie a una trasmissione fresca e divertente come “le Iene”. Smile

Le Iene scoprono vero volto farmacia italiana

Le iene servizio farmacie inchiesta Italia 1 sanità

 

Il servizio delle Iene ha messo in evidenza il “vero volto della farmacia italiana”.

E’ quanto afferma il presidente del Movimento nazionale liberi farmacisti Vincenzo Devito commentando quanto andato in onda ieri sera durante il programma Le Iene su Italia 1: consegna di farmaci senza fustella e senza ricetta medica, truffa al Ssn, preparazioni galeniche nocive senza ricetta, smaltimento di medicinali non scaduti illecito, questi alcuni dei reati che potrebbero essere contestati al la farmacia.

“Purtroppo – sottolinea Devito – sono anni che denunciamo una diffusa illegalità nella farmacia italiana, ma nessuno ha dato seguito ai nostri richiami. Diffusa illegalità perché il caso di Novi Ligure non è isolato, alcune delle “pratiche” rilevate durante il programma come la consegna senza ricetta e il “defustellamento” delle confezioni di farmaci sono utilizzate da molte farmacie su tutto il territorio nazionale.

Mentre, per difendere il proprio monopolio sia il presidente del la Fofi che quello di Federfarma tentavano di far credere che i livelli di sicurezza per i cittadini nelle parafarmacie sono inferiori alle farmacie, definendo il modello italiano come il migliore del mondo, le garanzie per i cittadini da tempo erano scese sotto il livello di guardia proprio nelle farmacie italiane. Certamente non tutti i farmacisti sono dediti a queste pratiche criminali, ma quelli che si sono ribella ti tra i dipendenti sono stati sbattuti fuori dal la farmacia e pur volendo intraprendere onestamente la propria professione sono bloccati da leggi che difendono solo gli interessi particolari”.

Per Devito, “la possibilità per le farmacie di consegnare farmaci senza la ricetta nei casi di estrema urgenza è stata interpretata immediatamente in maniera estesa e del resto la stessa norma era stata voluta per dare una parvenza di legalità ad un comportamento diffusissimo. I report di utilizzo di questa pratica che dovevano giungere al ministero della Salute con una tempistica determinata dal la norma sono stati sempre insufficienti e questo semplicemente perché non avveniva alcuna registrazione. Quanto riportato nel programma la dice lunga su quale sia il livello di interesse delle farmacie nella tute la della salute pubblica e quale, invece sia quello economico.

La casta tenterà di dire che sono solo poche “mele marce”, noi purtroppo, sappiamo bene che è l’intero “cesto” ad essere avariato”. (Fed/Col/Adnkronos)

 

 

il blog di Gianmarco Veggetti

Unknown

Mi è capitato di assistere ad una puntata della trasmissione ” Le Iene” e, come sempre, sono rimasto esterrefatto. Questa trasmissione ha il merito e, soprattutto, la costanza di rendere visibili e conosciuti a tutti le negatività che accadono in questo paese. Tempo fa questa trasmissione aveva “pizzicato” una farmacia che truffava da anni il servizio sanitario nazionale, e quindi tutti noi, collezionando una serie infinita di ricette mediche false, o meglio, non necessarie da prescrivere.

Questa farmacia, nella fattispecie, assumeva personale che veniva poi addetto a staccare le fustelle dalle confezioni dei medicinali per poi attaccarle sulle ricette rosse ed incassare il rimborso di un medicinale che veniva poi rivenduto un’altra volta senza relativa fustella. La confezione senza fustella veniva rivenduta nuovamente senza ricetta e, preferibilmente, a persone anziane che magari nemmeno si accorgono dell’ irregolarità. Inoltre, sempre la stessa farmacia, è stata sorpresa a confezionare preparazioni mediche…

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Grazie alle Iene la Piccola Sofia potrà curarsi con le staminali: l’intrattenimento utile!

Dopo il servizio di ieri sera delle Iene, impossibile non ribloggare! Io sono pro staminali!

HopeNapoli

L’intrattenimento come arma sociale.
Uno scempio evitato, uno schiaffo alla vita e alla disperazione di una madre sventato.
La piccola Sofia, potrà curarsi con le Cellule Staminali
Il forcing dell’opinione pubblica innescato dalla messa in onda dei servizi delle iene a riguardo, che posteremo a breve, ha vinto.
Eccovene la prova fisica.
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Hopesocialentertainment ha molto a cuore queste cure..
Guarda l’evento a tema da noi realizzato pochi mesi fa (http://hopesocialentertainment.com/i-nostri-eventi/mamaines-09-11-2012-stem-hope-finche-ce-ricerca-ce-speranza/) dopo l’assegnazione del Nobel della Medicina a John Gurdon e Shinya Yamanaka per la ricerca sulle staminali, e le meravigliose scoperte che hanno effettuato
(Ecco il link del Sole 24 ore a riguardo:
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-10-08/nobel-medicina-2012-130317.shtml?uuid=AbPCINqG)

Collegamento al nostro articolo precedente:
http://hopesocialentertainment.com/2013/03/17/intrattenimento-e-impegno-sociale-anche-le-iene-per-le-staminali-bavolina-semina-contenuti-sociali/
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SENATO, VIA AL DECRETO SULLE STAMINALI. YAMANAKA: COMUNITA’ SCIENTIFICA PREOCCUPATA

La nostra battaglia per le staminali sembra essere a una svolta positiva… Tu che ne pensi?
Continuiamo a seguire gli aggiornamenti…

PARLAMENTONEWS

Palazzo MadamaVia libera del Senato, all’unanimita’,  al decreto Balduzzi sulle staminali, che prevede per 18 mesi l’uso di cellule staminali mesenchimali ”nell’ambito di sperimentazioni cliniche controllate, effettuate presso strutture pubbliche”. Non mancano le polemiche. Il premio Nobel Shinya Yamanaka, punto di riferimento indiscusso a livello internazionale della ricerca sulle cellule staminali,  sul sito della Societa’ Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali (Isscr), della quale e’ presidente, scrive: ”La recente decisione annunciata dal ministro italiano della Salute, autorizzando la somministrazione di cellule descritte come mesenchimali a pazienti con malattie neurologiche, ha destato preoccupazione nella comunita’ scientifica internazionale”.

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