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Le migliori pizze d’Italia? Scoprile con l’ultima guida del Gambero Rosso “Pizzerie d’Italia”. Il meridionalismo passa anche dalla Gastronomia, Campania prima classificata, scopri tutti i vincitori

Presentata l’ultimissima guida Gambero Rosso alle migliori Pizzerie d’Italia.

Quando la Pizza diventa riscatto.

Presentazione Guida Pizzerie d'italia Gambero Rosso Premiazione città del gusto nola napoli

Il 1° Luglio alla Città del Gusto di Nola, le autorità del settore si sono riunite per celebrare il lieto evento.
Un’occasione per riflettere sulle risorse del nostro Paese, e soprattutto del Sud Italia.

Molto imponenti le dichiarazioni del Presidente Paolo Cuccia e di tutti coloro i quali hanno dato il loro prezioso contributo a favore della tutela e alla riscoperta di un alimento famoso in tutto il mondo, ma che trova nella Campania la sua massima espressione a livello artistico e scientifico, oltre che gastronomico.

State tranquilli, cari follower, prima di raccontarvi la mia personale esperienza vi dico chi sono stati i vincitori ( ma solo quelli Campani, per il resto comprate la guida:P)

pizzerie-italia-premi
Fonte Scattidigusto.it

PIZZA NAPOLETANA

I maestri della pizza napoletana curano e realizzano il proprio prodotto secondo lo stile e la tradizione della grande arte partenopea

CAMPANIA

Pepe in Grani – Caiazzo (CE)
Da Attilio alla Pignasecca – Napoli

Trattoria Fresco – Napoli
La Notizia – via Caravaggio, 53 Napoli
La Notizia – via Caravaggio, 94 Napoli
Sorbillo – Napoli
Starita – Napoli
Era Ora – Palma Campania (NA)
Pizzeria Salvo da Tre Generazioni – San Giorgio a Cremano (NA)
Massè – Torre Annunziata (NA)
I Maestri dell’impasto

citta gusto nola gambero rosso presentazione guida pizzerie

CAMPANIA
Franco PepePepe in grani – Caiazzo (CE)

La giornata parte con gli interventi dei partecipanti, e devo dire che ho apprezzato molto l’impegno a riguardo della Pizza come riscatto Economico e non solo Sociale per la nostra martoriata terra.

Devo confessarvi, però, un peccato: finito il convegno si è passati a una degustazione di pizze appena sfornate e lavorate dai maestri premiati, è li’ che ho provato il massimo piacere.

Sarà stato il rosato che rendeva tutto piu’ succulento? non lo so. Vi posso solo dire che se non siete mai stati in una delle Pizzerie premiate, vi consiglio di farlo appena possibile.

Personalmente ci sono stato in tutte, tranne Massè, e ammetto che i miei preferiti restano Sorbillo e La Notizia ( del nostro amato e coccolato Enzo Coccia).

Prima di salutarvi un’ultimo consiglio. La Città del Gusto di Napoli ha attivato i corsi di “Professione Cuoco” e in un periodo di crisi economica cosi’ acuta, sembra una soluzione tanto semplice quanto non presa in considerazione da noi giovani: Beh, facciamolo;)

Come dice il mio Professore Marino Niola, grande Antropologo dell’alimentazione e soprattutto ottima forchetta: “La Pizza è un software adattabile a tutti i tipi di hardware”… un’oscuro vaticinio o tanto fiuto?
Lo lascio scoprire a voi,
a presto by Chef Smile

Seguimi anche su Twitter @checco smile

citta gusto 124

Ho preparato una bacheca su Pinterest per incorniciare il lieto evento:

http://pinterest.com/checcosmile/presentazione-guida-alle-pizzerie-ditalia-by-gambe/

https://www.facebook.com/checco.smile/media_set?set=a.10201321853516803.1073741840.1486966975&type=3

Leggi queste interessantissime riflessioni a riguardo su http://www.taralluccievin.it/index.php/cibo-altro/156-guida-pizzerie-d-italia-2013-riflessioni-in-corsoaddthis:title=#.UdLkJwqHIG4.facebook

Pubblicato in: Arricreammec, Enogastronomia per Eventi Social, Novità

Aperi-Smile: La Mozzarella, vera star del tuo evento D’elite

Aperi-Smile: La Mozzarella, vera star del tuo evento D’elite.

Vuoi deliziare sempre con il meglio i tuoi ospiti?
Credi che sia essenziale fornire loro il giusto sprone a vivere con giovialità il tuo party?
Beh..si parte proprio da qui…dalla tavola.
E come parlare della tavola senza la mozzarella?
Impossibile, infatti non poteva mancare la nostra strenua difesa, nei confronti di un prodotto tipico della nostra terra, dal sapore ineguagliabile.
Sceglila per i tuoi eventi, che sia di bufala e di origine protetta, e stregherai i tuoi ospiti.
Gustatevela:

Apologia della Mozzarella che tarantella

E’ lei la vera star!

Iscriviti a Hopesocialentertainment per avere altre ricetti, rispettose del territorio, e dei sapori che formano la nostra identità;)

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I Feudi di San Gregorio. Le mie impressioni dopo la visita in azienda. Finalmente ho capito cosa c’è’ di speciale nel loro vino.

Feudi di san gregorio ingresso e logo vino
Signori, qui ai Feudi di San Gregorio, si respira aria pura, e in uno scenario che a definirlo bucolico e’ limitativo, si può bere del buon vino.
Come lo preferisci? Rosso? Bianco? O rosato?
In questo posto fatato dell’Avellinese se ne trovano di tutti i gusti, e tra una democraticcissima Falanghina, un Greco di Tufo che è’ tutto minerale, un morbido Fiano, fino al re dei re, il Taurasi (ma va bene anche un Aglianico in divenire) si riscoprono le proprie radici. Eh si, miei cari lettori, perché se vi scrivo a riguardo di questa realtà (conosciuta grazie al Master del Gambero Rosso che sto frequentando con sempre più passione) e’ proprio per questo.
Perché ho finalmente capito!
Ho sempre sentito parlare del vino come fortissimo elemento identitario e di ancoraggio al territorio di provenienza, ma devo ammettere che non avevo mai compreso.
Fino a poche settimane fa. Fino a quando non ho conosciuto i Feudi.
E appena ho trovato un attimo di tempo ho pensato di parlarvene:

COSA MI HA COLPITO?
In questa azienda, che vi assicuro vale la pena di visitare, ho scoperto una cosa che mi ha colpito molto:
Il 50 % della produzione e’ affidata a piccoli agricoltori locali, in maniera tale da non incidire troppo incisivamente sull’equilibrio dell’ecosistema circostante. Perché l’opera dell’uomo ha un forte impatto sul territorio, e si è’ pensato prima di tutto a preservare quest’ultimo.
Questi piccoli produttori, infatti, venendo retributi “il giusto” possono permettersi di continuare il loro lavoro artigianale, tramandato di generazione in generazione, e che ha caratterizzato profondamente questi scenari, questa terra, a volte difficile, ma ricca di storia, tradizione, e genuinità.
Un’impresa etica, quindi, anche dal punto di vista socio-economico, non solo per gli aspetti legati ai metodi produttivi, ma soprattutto per gli aspetti identitari orgogliosamente mostratici.

In fondo, per spiegarvi cosa vuol dire “legame con il territorio”, posso usare un’immagine, per cercare di renderla quanto più comprensibile possibile:

Vigna feudi di san Gregorio avellino

Chiudi gli occhi e fingi per un attimo di trovarti tra queste vigne.
Immagina l’aria fresca, i profumi forti e prepotenti della natura che dilagano nelle tue narici. Fermati ed ascolta il cinguettio degli uccelli, gustati la libertà, l’incontaminatezza.
E ora procedi con me in un’immaginaria passeggiata nella vigna.

Vigna feudi di san Gregorio Avellino Focalizza il tuo sguardo prima di tutto sulla perfezione geometrica di questa immensa distesa di vite. Il verde delle foglie e il rosso dei chicchi di uva sono i colori preponderanti. Ammira con quanto amore vengono coccolati.
A questo punto pensa di avere con te un calice di rosso. Un Taurasi, magari. E di iniziare a sorseggiarlo lentamente, mentre continuiamo la nostra camminata nel verde.
Bene, ora prova a “collegarti”. A capire che ciò che stai bevendo non è altro che un sorso di quest’esperienza in un attimo di piacere. O anche viceversa, che l’esperienza che stai vivendo e’ concentrato nel calice che stai gustando.
Immaginati a mille km di distanza. E di soffrirne.
Immagina di voler tornare con la mente in questo scenario.
Immagina che solo queste terre possono produrre questo specifico vino e farti provare queste esatte sensazioni. Che ti sembrano tutte tue personali. Ma che invece non ti fanno comprendere altro che se un vino rappresenta un territorio e un territorio rappresenta chi ci vive e chi lo vive, non stai bevendo più un “succo d’uva”. Stai riappropiandoti di te stesso. Ti stai riagganciando al territorio da cui provieni. Ma tu sei il territorio da cui provieni, e il territorio e’ anche costituito da te e ciò che in parte gli hai ceduto.
E allora diventa un’esperienza. Un viaggio simbolico. Una contemplazione di se stessi.

Feudi di san Gregorio Degustazione vini in azienda
E allora capisco perché da tutto il mondo richiedono questi vini, e l’export correlato non conosce crisi. Chi non vorrebbe al prezzo di pochi euro, fare un viaggio nell’universo della “Campania Felix”, meta da secoli di artisti, filosofi, pensatori, lavoratori, terra trabordante di storia e tradizioni millenarie. La terra del Vesuvio, che con la sua rabbia ha permesso di avere una qualità di viti irreplicabile in tutto il mondo. La terra dove puoi incontrare un’azienda, come I Feudi di San Gregorio, che oltre a parlarti delle “perle di Fiano” (vite con oltre un secolo di vita) ti parlano di una storia millenaria. Ti parlano di te stesso.

E allora miei cari lettori, fattelo questo “sacrificio”, ne vale la pena.
Bevete consapevolmente. E non mi riferisco alla guida. Trovate il vostro legame. E se anche non siete Campani e volete immedesimarvi in questa realtà, fate come me, concedetevi un buon vino e qualche attimo di contemplazione.

Visita in azienda feudi di san Gregorio master gambero rosso

Io vi prometto che presto posterò altri contenuti riguardanti questi temi, che mi appassionano tanto e che magari potrebbero interessare anche a voi, miei follower. In fondo, il vino non si beve solo per contemplare, ma in quanti aperitivi, in quante cene, e in quanti eventi ci fa compagnia?
E allora non possiamo che approfondire, approfondire, approfondire.
Un saluto a voi cari lettori, e non perdetevi il prossimo articolo in uscito su Villa Vignae, altro paradiso terrestre sito in Taurasi! A presto, Checco

Ps IL VINO CHE MI È’ piaciuto DI PIÙ?
Il FIANO, invecchiato di qualche anno:P